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Autoritratto del Wikingo all'età di 20 anni (Rimini, 1999)
Wikingo's self-portrait at 20 years (Rimini, 1999)
"L'autoritratto
ti riporta a te stesso, alla tua fisiognomica, ma necessariamente, col tempo,
riesci a vedere dentro agli occhi,
dietro agli occhi, i tuoi pensieri, e al
di là dei pensieri.
Certo non mi riferisco a questo preciso disegno, tra l'altro
molto inquietante, ma a
successivi autoritratti, andati forse perduti fra le documentazioni dell'
Accademia".
"Frequentavo l' Accademia delle Belle Arti di Ravenna e quindi, come molti
ragazzi
facevo il pendolare tra Rimini
e Ravenna. Mi piaceva disegnarmi e disegnare ciò che
mi colpiva di più e volevo
appartenesse al mio diario di bordo,
che erano i disegni
che facevo. Di solito particolari di paesaggio o di ragazze
che mi colpivano, o fumetti."
"Le ragazze cercavo di disegnarle mentre dormivano, o mentre erano distratte
(v.
un esempio) perchè mentre dormivano
riprendevano la loro spontanea femminilità:
questo la dice lunga sul fatto che
alcune
donne oggi fanno le donne, quando in realtà
lo sono già. Questa tendenza a "fare la donna", così come la
tendenza nell' uomo,
che è già uomo, a fare
l'uomo è forse indice di immaturità della propria natura,
paura di crescere o di vedersi come si è".
"Ho quasi il dubbio
quando vedo un uomo che fa l'uomo e una donna che fa la donna
di vedere un
omosessuale latente.
Ma certo non è sempre così, a volte anch'io per
manipolare e conquistare delle
signorine devo ridurmi a fare lo scimmione, ma so
benissimo di giocare. Ad ogni modo a me le donne piacevano,
esteriormente, anche
se ero tremendamente timido. Oggi sono meno introverso, ma egualmente timido."
vikingo è anche grafico e decoratore in Rimini, visita il
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